Le supply chain delle aziende sono sempre più connesse ed estese: questo aumenta i rischi e gestirli è diventato essenziale. Se accade qualcosa di imprevisto nel mercato o nella fornitura che interrompe i normali flussi di materiali e risorse, diventa fondamentale prendere decisioni tempestive e basate su scenari verosimili. In questi casi la capacità di simulazione diventa molto utile: serve a ridurre i danni economici immediati dell’azienda e, indirettamente, a non perdere la fiducia dei clienti. In molti ambiti la simulazione è uno strumento ed una pratica consolidata e diffusa: nella progettazione di prodotti e impianti, in medicina e nella finanza, per esempio, si sono affermati nel tempo strumenti e metodologia.
Nel supply chain management la situazione è meno rosea: i moduli di pianificazione del sistema ERP non consentono di fare simulazioni perchè sono ancorati al piano corrente di produzione e acquisto. E anche se consentono qualche anticipazione di scenari si tratta sovente di procedure limitate nella portata e molto semplificate. Prova ne è, come tentativo di ovviare a questo, il dilagare di fogli elettronici o altri strumenti poco strutturati. Anche molti sistemi APS non riescono a supportare al meglio le simulazioni, soprattutto se si basano sulle tecnologie transazionali dei sistemi ERP o dei MES, poco adatti ai calcoli massivi. Situazioni impreviste in cui è importante poter fare simulazioni possono avere varie origini:
- un fornitore è in difficolta e bisogna valutare l’impatto delle sue consegne su quelle ai nostri clienti. Per quanto tempo possiamo sfruttare il nostro magazzino di componenti? per quanto tempo possiamo alimentare la produzione prima di aver trovato un altro fornitore?
- concorrenti di altri paesi sono danneggiati da eventi catastrofici: quale sarà l’aumento di domanda e come sopperirvi?
- nuove norme o sentiment fanno calare la domanda di prodotti con certe caratteristiche (per esempio: imballi in plastica o certi ingredienti alimentari): qual è il rischio di obsolescenza del magazzino? qual è l’impatto sulla nostra domanda e sui nostri impianti produttivi? quanto tempi ci vuole per riconvertire i flussi di materiali?
- clienti britannici, in vista della brexit, fanno scorte dei nostri prodotti: nell’immediato dobbiamo fronteggiare un aumento di carico sugli impianti ma non va sovrastimata la domanda futura e l’approvvigionamento delle nostre materie prime
La simulazione è utile anche senza crisi o imprevisti esterni ma per la valutazione di decisioni della stessa azienda:
- phase-in/out di prodotti e componenti
- valutazione di nuovi assetti produttivi e della catena di fornitura
- valutazione dell’impatto di diverse tecniche di gestione (kanban, rythm-wheel, ecc)
In ogni caso, per essere in grado di rispondere in modo articolato ed efficace al presentarsi di nuovi scenari, fa la differenza disporre di strumenti di simulazione in grado di:
- modellare adeguatamente vincoli e flussi
- rappresentare gli scenari in modo esauriente ed efficace
- elaborare rapidamente gli scenari
- mescolare valori reali e ipotetici delle variabili in gioco, sfruttando anche fonti dati poco strutturate
Non ha senso attendere la crisi per dotarsi degli strumenti adatti a gestirla